Il calcio è gay, ma solo
su Internet
Incontri omosessuali tra giocatori che evocano scene da film porno e tenerezza manga: nell'universo in Rete della "slash fiction", la letteratura erotica underground è applicata al più omofobo di tutti gli spettacoli planetari
«Fabio rantolò nel sonno e si girò, il braccio stretto attorno al petto di Sandro. Dall'altro capo del letto Francesco dormiva placido, la mano posata possessivamente sull'anca di Sandro, in maniera così pacifica che lo stesso Sandro quasi non osava disturbarlo».
La scena è tratta da un racconto scovato in Rete, sul livejournal di Diemme. Lei è (a quanto si capisce) una ragazza di 29 anni, che vive a Trinidad e Tobago.
«Crede nei miracoli e nelle streghe» - leggo nella sua biografia - e ritiene che
«quel che fanno gli adulti nelle loro camere da letto non è un affare che riguardi il governo». Giudica
«Edgar Allan Poe il maestro dell'horror».
Diemme è tifosa del Milan, e in particolare di Paolo Maldini. Tanto che sul suo blog riporta, in italiano, l'inno della curva:
Rossoneri siamo noi/ ma chi cazzo siete voi. E qui si può svelare la sorpresa. I protagonisti del suo racconto sono: Fabio Cannavaro, Alessandro Nesta, Francesco Totti. La tenera scena omosex tra i tre calciatori continua per poche righe ancora. L'autrice non cambia registro: nel finale introduce, ai piedi del letto, un orsacchiotto appartenuto alla sorella di Nesta, Katia («memorie di bambino... di quando era malato...»). Chiude così, con un tocco di leggerezza erotica giapponese.
Benché un disclamer sotto il titolo avverta: «Non è vero!», siamo caduti con tutte le scarpe dentro uno dei fenomeni più bizzarri e meno conosciuti della Rete, la cosiddetta slash fiction. Letteratura erotica underground, applicata al più omofobo di tutti gli spettacoli planetari: il calcio.
Tutto cominciò negli anni '70, quando le fan di Star Trek pubblicarono sulle loro fanzine racconti nei quali Spock e Kirk si scoprivano amanti. Con dovizia di particolari erotici. In pratica, la rappresentazione di rapporti omosessuali è costitutiva della slash fiction. Lo slash richiama uno storico saggio
"transessuale" di Roland Barthes (S/Z), e indica i protagonisti dell'azione (K/S sta per Kirk/Spock) nella breve scheda che secondo convenzione precede il racconto. Nella stessa scheda è indicato il titolo, la lunghezza, la trama e il rating («vietato ai minori» oppure no, a seconda dell'esplicitezza delle scene). Come al cinema.
Negli anni, il meccanismo - inventare rapporti non previsti nella storia originale, tra personaggi dello stesso sesso - è stato applicato a decine di film e telefilm, da Starsky e Hutch a X file, dal Signore degli anelli a Harry Potter, fino ai recenti Buffy e C.s.i. La Rete è ancora piena di roba così. Al calcio ci si arriva per gradi. Ma ci si arriva, e l'effetto è dirompente. Leggiamo ancora Confessioni di un giocatore di Premiership, un racconto scovato sul sito inglese e supergaio Footieblog:
«All'inizio ero passivo. Lasciavo che fosse Cris a guidare il gioco (...) ma dopo un po' spingevo le mie labbra contro le sue aprendo la bocca, facendo entrare la sua lingua...». È solo finzione!, avverte l'autore del racconto (dove ci si spinge mooolto più avanti di così), che si firma ManUFan (tifoso del Manchester United). I protagonisti sono Cristiano Ronaldo (Cris) e Alan Smith. Vale la pena raccontare anche il pretesto narrativo dell'azione: espulso durante una partita per un fallaccio, il molto etero Smith scopre improvvisamente la sua attrazione per Cristiano che l'ha appena raggiunto negli spogliatoi deserti. Il portoghese è stato espulso quasi contemporaneamente perché si è incavolato con l'arbitro (!).
La nascita di un filone slash dedicato alla "gente vera" risale agli anni '90, quando i fan (per lo più ragazze, o gay) presero a costruire fantasie narrative che avevano per soggetto i belli delle boy band tipo Nsync o Backstreet boys. Per arrivare alla slash fiction di tema calcistico c'è di mezzo anche la raggiunta popolarità planetaria del football, la mutazione del pubblico, la femminilizzazione del tifo. Sempre e comunque internet: i blog, le comunità, il web 2.0. Abbiamo scoperto il racconto di Diemme attraverso il sito Football Slash 100. Una veloce ricerca ci ha portato anche su Opengoal.tv - Football Fan Slash (un sito messo in piedi, a quanto pare, in Corea del Sud) e su Footieblog. Dagli archivi escono fuori decine e decine di questi racconti che inventano incontri omosessuali tra calciatori, con un tocco a metà tra la scena da film porno - nuda e cruda - e un melodrammatica tenerezza da fumetto giapponese.
Ai calciatori protagonisti di questi racconti slash (certamente ignari di tutto) si richiede bella presenza, faccia d'angelo, corpi ambigui e sicura popolarità mediatica. Spopolano Cristiano Ronaldo, Alessandro Nesta, Guti, ma persino Nuno Gomez, per dire. Agli autori (o alle autrici, che sembrano in gran maggioranza), protetti dai loro nickname, è sufficiente la capacità di maneggiare - in inglese, lingua ufficiale della slash fiction - le parole necessarie a costruire una scena erotica, oltre che un po' di conoscenza della materia calcistica.
Si fa presto ad aggiungere che la rituale omofobia degli insulti allo stadio scolorisce di fronte a un tale corpus narrativo. Ma tutta la narrativa slash è in un certo senso dirompente, rispetto a ciò che nella narrativa popolare è soltanto accennato e censurato, riguardo alle tensioni erotiche tra i personaggi. Trattando di calcio però l'effetto è esilarante: a partire dall'enorme non-detto in fatto di omosessualità tra (e attorno a) i calciatori, qui si gioca praticamente sul velluto. Non è difficile, in questi siti, trovare anche una ricca documentazione fotografica (abbracci in campo, spogliarelli del dopopartita...). Tutta vera. Per meglio dar corpo alle fantasie. E ai soliti sospetti.
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