In nome del Mondiale del 2010
Verrà asfaltato il passo più alto d'Africa. Incontaminato e difficilmente raggiungibile il Sani Pass collega il Sudafrica al Lesotho. Le proteste delle comunità locali e degli ambientalisti. Le leggende intorno a questo colle, i riti che ancora resistono
Quando la sterrata finisce, ai lati iniziano le colate di ghiaccio. Poi si apre l'altipiano, un circo senza orizzonte e senza alberi costellato da montagne e picchiato dal vento. Una decina di capanne spesso immerse nella neve ospitano i funzionari di frontiera, uno chalet accoglie i pochi turisti infreddoliti che si avventurano a quota 2900, fino al Sani Pass, passaggio di confine tra il Sudafrica e il Lesotho. E' uno dei luoghi più incontaminati dell'Africa del sud, protetto perché quasi inaccessibile.
Le jeep procedono con cautela, la strada non ha protezioni, la carreggiata non lascia spazi a manovre e impone un certo virtuosismo al volante. Un isolamento che ha fatto di questo colle una leggenda. Ora però i lavori per asfaltare il Sani Pass, finanziati dai governi dei due paesi, partiranno verso Natale per concludersi in tempo per i Mondiali di calcio del 2010 in Sudafrica.
Il progetto dovrebbe incentivate il turismo in Lesotho, una monarchia di pastori che si sviluppa su un territorio oltre i 1000 metri di altitudine. Un intervento contestato da comunità locali, associazioni ecologiste e dai tour operator della zona.
L'assenza di una valutazione preliminare sull'impatto ambientale, il via-vai dei camion e il traffico rischiano di compromettere un'area unica per storia e biodiversità. Dall'altra, il governo del Lesotho è deciso a sfruttare l'opportunità della Coppa del Mondo per farsi spazio nel mercato dell'accoglienza, e il Sani Pass dovrebbe essere una delle punte di diamante di questa operazione di restyling.
Unica via di collegamento tra il Lesotho e la provincia sudafricana del KwaZulu-Natal, sarà candidata a sito di interesse nazionale e a patrimonio dell'umanità. In oltre 10 anni ci sono stati solo 14 incidenti. Ma operatori turistici e amministratori temono che si tratti di cifre destinate ad aumentare quando sarà percorribile da tutte le auto.
Oggi i visitatori, oltre la linea di frontiera possono fermarsi al Sani Top Chalet, considerato il pub più alto d'Africa, e punto di partenza privilegiato per salire sulla cima del Thabana Ntlenyana (3482 metri), l'elevazione più importante a sud del Kilimanjaro.
L'ultimo San della zona, la tribù di boscimani che da sempre viveva su queste montagne e da cui prende il nome il passo oggi abitato dalla popolazione Sotho, è stato ucciso dai coloni a metà Ottocento. Nel 1955 il primo varco venne aperto da David Alexander, il fondatore di una compagnia di trasporti che garantiva gli scambi tra Lesotho e Sudafrica. Negli anni Settanta, poi, la strada viene ampliata fino a Mokhotlong, primo centro abitato a oltre 100 chilometri dal Sani Pass.
Una località remota, in passato epicentro del liretlo, il cosiddetto omicidio medicinale, uno dei riti più controversi di questo territorio. Per assicurare efficacia a sortilegi e pozione veniva asportata la carne di un uomo assassinato, non sacrificato. Un fenomeno a cui i due antropologi Colin Murray e Peter Sanders hanno di recente dedicato lo studio più completo,
"Medicine murder in Lesotho: the anatomy of a moral crisis" (Edinburgh University Press, 2005).
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