Spunti di riflessioneLa Cina è nel pallone
120 milioni di tifosi. E gli sponsor europei fiutano il grande affare. L'assalto di Siemens e Adidas. Campus giovanili di Milan e Juve

Calcisticaniente parlando, la Cina comincia davvero a essere vicina. Nel gigante asiatico, secondo stime prudenti, gli amanti del pallone sono già oltre 120 milioni. Una recente ricerca di Sportmarket ha scoperto che il calcio avrebbe addirittura più seguito in Cina, dove piace al 75 per cento delle persone che apprezzano uno sport, che non nell'Europa occidentale, dove l'appeal arriva al 60 per cento. Un potenziate business da capogiro che ha fatto ovviamente drizzare le antenne a molte società occidentali. Non solo alle multinazionali che producono calzature da football, magliette e calzoncini, ma pure alle imprese intenzionate a usare il calcio come veicolo promozionale e alle squadre europee, con in prima fila i club inglesi e italiani, alla ricerca del modo con cui aumentare i propri ricavi.
Il Milan, che già pubblica il proprio house organ in cinese (40 mila copie vendute), nella prossima estate organizzerà a Shanghai, per cinque settimane, campus estivi per 500 bambini, che sborseranno 300 euro a testa per farsi allenare una settimana dai tecnici rossoneri. Da settembre, inoltre, gli appassionati locali potranno collegarsi al sito Internet della società di Silvio Berlusconi e leggersi tutte le notizie in cinese. Già ora, il 40 per cento delle mail indirizzate al sito arrivano dalla Cina. Anche la Juve (che ha stampato un numero sperimentale di "Hurrà Juventus" in cinese) e l'Inter sono pronte a varare i loro campus per giovanissimi. Il campionato italiano è il preferito dal 51 per cento degli appassionati. Segue, a distanza, con il 33 per cento, la Premier League britannica. Peraltro, oltre al Manchester United, ammiratissimo in tutta l'Asia, anche piccoli team inglesi stanno trovando l'America in Cina. Il caso più particolare è senz'altro quello dello Stockport County, che milita in Seconda Divisione (l'equivalente della nostra Serie C) e ormai deve circa il 10 per cento delle proprie entrate globali (circa 8 milioni di curo) al mercato cinese. La squadra, il cui campo è a poche miglia dal mitico Old Trafford di Manchester, è una stakanovista delle tournée in Cina. Dove, nella ventina di match disputati negli ultimi anni, a vederla ci va una media di 25 mila persone, mentre quando fa il pienone a Edgeley Park, lo stadio di casa, arriva a 6.500 spettatori.
Essendo impensabile che i grandi team del Vecchio Continente facciano avanti e indietro con la Cina, per cogliere l'opportunità dovranno spingere al massimo sul merchandising e dintorni. Un'attività che finirà per avvantaggiare soprattutto i produttori di materiali, che del resto sborsano decine di milioni di curo per fare da sponsor tecnici delle singole squadre.
In questo campo la battaglia è come sempre tra i due big, l'americana Nike e la tedesca Adidas. Quest'ultima è il fomitore ufficiale della Nazionale cinese dalla Coppa del Mondo giappo-coreana dei 2002 e dei Dalian, campione in carica e vincitore di scudetti a raffica. Ma c'è spazio per tutti. Spiega il patron dell'italiana Lotto, Andrea Tomat, che a Pechino ci va sempre più spesso: «Attualmente il nostro giro d'affari in Cina è di 7-8 milioni di euro e vendiamo circa 100 mila paia di scarpe da calcio all'anno. Ma le prospettive sono enormi, perchè è destinata a crescere la disponibilità economica della gente. Centinaia di migliaia di persone giocano ancora con scarpe normali, non tecniche». Il gruppo estraneo allo sport che ha puntato più massicciamente sul calcio cinese è sicuramente la Siemens. Il colosso tedesco è lo sponsor di tutte e sette le Nazionali (comprese l'équipe femmmile e quelle giovanili) e già dall'anno scorso è partner del campionato nazionale. In pochi mesi, il marchio Siemens è diventato uno dei più famosi in assoluto. Così, pochi giorni fa, l'azienda di Monaco ha deciso di prolungare per almeno altri tre anni il matrimonio con il pallone cinese. li nuovo campionato, che comincerà sabato 15 maggio, si chiamerà ufficialmente Siemens Mobile Super League. In campo scenderanno 12 squadre e 22 partite dei torneo saranno trasmesse dalle tivù dei network Shanghai Mediagroup. Il calcio è uno dei pezzi forti della televisione in Cina, con una copertura annua di 1.600 ore ed eventi dal vivo per 800 ore, Né Siemens né Adidas rendono noto il valore dei loro investimenti. Si sa però che per sponsorizzare una squadra di serie A servono da 200 mila euro a un milione di euro. A quando i nomi delle prime aziende italiane sulle maglie dei calciatori asiatici?

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