Niente sesso, siamo ultras
Le statistiche dicono che pensiamo alle donne ogni 3 minuti. Forse andiamo allo stadio per sfuggire a questa condanna perchè la curva è uno spazio di libertà, l'ultimo che ci rimane. Prima di tornare a casa... parola del più grande scrittore inglese (d'Italia)
Il mio amico Simone e io siamo da qualche tempo preoccupati per un amico comune, Massimo, un uomo sulla cinquantina, che da 3 anni a questa parte ha una relazione con una ragazza napoletana di 20 anni. Due o 3 volte alla settimana, Massimo rischia ogni sorta di guai con moglie e figli per andare a trovarla. Esasperato, Simone, milanista mi dice: "Gli ho detto, Massi, ho il video del Milan che battè l'Ajax in Coppa dei Campioni. Partita fantastica, momento storico. Orgasmo rossonero, quante volte l'avrò vista, una dozzina? Ma alla fine, basta! Capisci? Quante volte puoi guardare Van Basten che sbatte il pallone in porta? Cominci a sembrare strano. Perché non ti trovi qualcos'altro da fare?". Quante volte? In viaggio in Germania arrivo in albergo verso l'una di notte, mi prendo una birra dal frigobar e accendo la televisione. Sugli unici canali disponibili si trovano solo calcio o
pornografia. GirIs or goals. E facendo zapping avanti e indietro tra un troglodita capellone che non la smette mai di schiacciare il suo torso invidiabile contro bellezze di varia etnia, e i goal delle varie leghe francesi, spagnole e perfino africane, di colpo mi rendo conto di quanto hanno in comune calcio ed erotismo, C'è la stessa inevitabile somiglianza tra una partita e l'altra, tra un amplesso e l'altro, eppure domina il desiderio inesauribile di ripetizione. Ancora e ancora. Adesso il troglodita si dà da fare attorno a una piccola orientale sorridente, ma lo sguardo nei suoi occhi è fisso e immutato. Adesso è Zidane che tira nell'angolo alto, ma l'esultanza dei giocatori è sempre uguale, così pure le rimostranze del portiere con il guardalinee. Mi scolo la birra e spengo la luce. Trentatré reti nella serie A inglese questa settimana, sento annunciare. Sull'altro canale l'incredibile Hulk si sta prendendo una pausa dalle sue fatiche mentre una fanciulla in mutandine rosse mi invita ad abbonarmi al canale satellitare che mi garantisce 24 ore al giorno di hardcore.
TèA1991 Pazzesco, mi dico. La semplice sovrabbondanza ripetitiva di tutto questo. Ragazze e reti! La stessa gamma ristretta di posizioni e azioni ripassare all'infinito. Gli stessi vanti, sogni, nostalgia, fotografie. Figo segna dal dischetto. L'infaticabile cavernicolo si fa 2 bellezze dal seno esuberante in una piscina. Lui è davvero incredibile. E io sono sfinito. Mi addormento pensando al derby con il Vicenza la settimana prossima. Riuscirà la mia squadra, il Verona, a sconfiggere lo storico rivale? Ho già il biglietto in tasca.
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Per quanto possano avere in comune, tuttavia, sesso e calcio non si mischiano, E questo è curioso. Sono come l'olio e l'acqua. Quando mi affaccio nel sito web del club per vedere quanti giocatori sono infortunati o squalificati, mi imbatto nel seguente appello, lanciato sulla chat-line dei tifosi: "Aiuto!". Un tizio che si firma Panzer si lamenta che la sua nuova ragazza non lo lascia andare in trasferta. "Come faccio a convincerla?". "Vergognati!", gli risponde un altro chiamato il Bandito, "come fai a chiamarti Panzer e a farti umiliare a questo modo? Porca miseria, è il Vicenza-Verona! Falle vedere chi comanda!". Per un attimo mi viene voglia di suggerire a Panzer di portarsi dietro la fidanzata. Poi mi trattengo. Le ragazze vanno bene allo stadio, ma solo se vogliono venirci davvero. Con una ragazza "who disapproves", tutta casa e chiesa, il povero Panzer sarà condannato a un'agonia di repressione. Mentre tutti urleranno "Vicentin de merda la la la!", lui sarà costretto a stringerle la mano e a far finta di interessarsi solo alla partita. Penso con gratitudine a mia moglie, che non è mai venuta allo stadio. Io sì che posso fare quello che voglio. (AF, che ne pensi?)
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Senza contare che il derby, dopotutto, è una partita a rischio. Dalla stazione allo stadio la polizia ti costringe a marciare per un chilometro e più, lungo strade cittadine ostili mentre i tifosi avversari ti bersagliano di sassi da dietro recinzioni e macchine parcheggiate. Resto sorpreso nel constatare quante ragazze sono venute con noi. Anche carine. Provano piacere nel sentirsi schiacciare dalla folla in mezzo a tanti uomini? Sono attirate da questi pazzi rituali maschili, questo carnevale di testosterone?, "Io mi sento sicurissima", mi dice una che si chiaina Marta. E' alta, mora, slanciata, dal volto sottile e occhi brillanti. "La settimana scorsa, quando il Verona ha segnato, c'è stata come un'esplosione, tutti che si buttavano addosso agli altri, che ballavano, che si abbracciavano. Come una scema, sono scivolata sui gradini e ho avuto paura di essere calpestata. Ma quest'energumeno dietro di me all'improvviso mi afferra per la vita, mi tira su e mi tiene stretta in braccio per 5 minoti in tutto quel caos. Ho pensato, oddio, questo è un maniaco. E invece niente, mi ha tenuta stretta in braccio come un bambino da salvare».
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Immagino l'ercole del canale porno tedesco che va a vedersi la partita di domenica dalla curva. Che sollievo! Finalmente può abbracciare una ragazza senza doverla scopare, senza nemmeno pensare al sesso. Secondo un'indagine americana di qualche tempo fa la stragrande maggioranza degli uomini pensa al sesso in media ogni 3 minuti. Forse andiamo allo stadio per goderci una pausa da tale condanna.
Mentre sono stipato nel treno speciale dei tifosi o mentre cammino verso lo stadio vengo salutato da alcuni perfetti sconosciuti. Gente che non ho mai visto prima. "Perdiamo di sicuro..." mi dice un tipo barbuto con un piercing sulla lingua. Un suo amico è d'accordo: «Io faccio sesso prima della partita, perché dopo sono troppo triste». E tutti a ridere. Nell'aria aleggia una splendida intimità e anche uno strano senso di complicità. Eppure la complicità, mi viene da pensare, deve sempre dirigersi contro qualcuno, non è vero? E allora contro chi? Contro i vicentini, ovviamente. Contro la polizia, ovviamente, ci mancherebbe. Ma non solo. Ho la sensazione che tutti questi cenni e questi sorrisi siano anche rivolti contro chi ha tentato di impedirci di venire allo stadio, e cioè proprio le persone più importanti della vita, le nostre compagne. Ce la siamo svignata? E mi chiedo se anche Panzer ce l'ha fatta. Osservo i volti quando cominciano i cori. "Siamo l'armata del Verona!". Quanti di questi uomini hanno dovuto lottare per essere qui oggi? Quanti torneranno a casa per trovare musi lunghi e rimproveri?
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La partita inizia in un'orgia di insulti. Se i maschi non sono costretti a pensare al sesso durante le partite, le femmine sono esonerate dalla loro femminilità. "Schwoch, sei sempre un figlio di puttana!", sbraita una bella quarantenne accanto a me. Si diverte. Dall'altro lato c'è un amico che si chiama Maurizio. So che non devo chiedergli se ha fatto fatica ad avere il permesso per lo stadio. La morosa l'ha piantato un paio di mesi fa. Avevano già fissato il giorno del matrimonio. Di conseguenza la stagione calcistica ha assunto una tremenda importanza per lui. Si sforza di dimenticare il suo dolore nelle glorie dell'Hellas Verona. Cosa assai ardua, visto che la squadra è sul baratro di una possibile seconda retrocessione in serie C. E'penosa. La guardiamo solo perché è la nostra squadra.
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Il Vicenza segna. Merda! Maurizio borbotta tra i denti. Incredibilmente, quasi per caso, il Verona pareggia. Maurizio è in paradiso! Adesso non pensa più a Caterina. Abbraccia tutti quelli che gli sono a tiro. A 15 minuti dalla fine il Vicenza segna di nuovo. Merda. E ancora. 3 a
1. Merda, E poi ancora una volta! E umiliante. E' l'Hellas. Mi giro e vedo che Maurizio ha le lacrime agli occhi. Non gli chiedo per chi o per che cosa. Ragazze e reti, puoi piangere sia per le une che per le altre.
Tuttavia, sbagliano quelle donne che vedono nel calcio una minaccia. Al contrario. Un paio di anni fa, sul treno diretto a Napoli per una partita importantissima, un gruppo di tifosi veronesi corteggiava una bella studentessa romana. «Ti piacerebbe stare con me, faccio l'amore da dio», si vantava uno. Sottovoce gli ho chiesto: "E se ti dice di sì, che fai, vai a casa sua e ti perdi la partita?" Mi ha guardato come a dire, sei proprio scemo: «Di ragazze così ce n'è tante, ma c'è solo un Hellas Verona». E la partita con il Napoli è tra quelle da non perdere.
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Preoccupato per il mio amico Massimo, quello con l'amante giovane, quello che ha la moglie che è sempre più sospettosa, gli ho raccontato questa storia. «Devi imparare a fare il tifo per una squadra di calcio prima che sia troppo tardi», gli ho detto. Mi ha guardato scettico: «O
sei matto», mi ha risposto, «o sei geloso».
FAMMI GODERE
Meglio un orgasmo o un goal al 90'? Praticamente è uguale
Orgasmo Rossoblù, Gruppo Erotiko, EiacuLAZIO, Brigata Pacciani. E ancora: Perversi, Erotik Group, Clan Membrosi Prugne Korps. Il sesso nelle curve si vede sempre più spesso. Soprattutto da quando, a metà anni'90, è esplosa la moda degli stendardi all'inglese, ovvero quelle bandiere con 2 aste tenute da una persona sola. Il segreto dei loro successo sta nella crescente "televisizzazione" dei calcio: le telecamere cercano nella folla spunti e richiami divertenti, curiosi o semplicemente nuovi. Lo stendardo, per di più, risulta telegenico anche grazie alle sue dimensioni. La fantasia non ha limiti: "godo", "sto godendo", "sto venendo", "vengo", "fammi godere" (riferito all'idolo dei caso)... E anche l'ironia fa sempre più spesso capolino:
"Pippo tutto l'anno", recita un anonimo rossonero a San Siro Contento lui.
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Questo matrimonio non s'ha da fare
La moglie o la maglia? Una è di troppo: parola di
tifoso
Per i malati di calcio coniugare una sana vita di coppia con la passione sportiva non è facile. Anticipi, posticipi, nazionale, coppe... Un vero inferno se l'altra metà non condivide lo stesso credo. Che fare?
Abbiamo provato a inzigare gli ultras attraverso uno dei mille forum che si trovano in rete dedicati al mondo dei tifo. L'esca era semplice: un laconico messaggio di un anonimo tifoso (milanista) che chiede aiuto ai fratelli ultras di fronte a un dubbio spinoso: sono innamorato, mi sposo, ma lei mi ha già detto: "D'ora in poi poche partite!". Che faccio? Risponde un ultras romanista "il matrimonio è una brutta bestia... e infatti già ti ha chiesto di andare a vederne de meno di partite... Cazzo, come se fa a chiedere a un ultras de nun andà a vede le partite della propria squadra???? è come chiedere a Giuliano Ferrara de nun magnà o a un laziale de nun scappà in Tevere... IMPOSSIBILE!!!! Casomai chiedile di pensarce un altro po', insomma, cazzeggia e rimanda... e casomai se s'incazza e te moila, che te frega!!!!!! Oddio ce poi pure rimanè male, ma pensa a quante pischelle t'aspettano nel mondo!!! Fai come me, fregatene... vabbè, io ho 23 anni, tu suppongo 1 pochetto de +... ma c'è tempo e le donne se trovano!!! ASPETTA, dille d'aspettare... e casomai non di rinunciare alle partite... le domeniche fatte lascià libero ... CIAO BELLO, ATTENTO... FORZA L'A.S.ROMA!!!!! ". - Un'anonima tifosa, invece, davanti al dilemma non ha dubbi: "Senti io sono una donna (ultras) e se mio marito mi kiedesse di vedere meno partite sai dove lo manderei... ke tutto è la domenika pomeriggio, al max fino al lun x le trasferte; se ti vuole capirà altrimenti peggio x lei ... tu kome ultras non puoi rinunciare!". - Un'altra supertifosa ha le idee ancora più chiare: " I giocatori, gli allenatori, i presidenti e le mogli vanno, ma i veri ultras RESTANO. Lascia quella tipa e torna a tifare la tua squadra. E' un tuo dovere. by da chi ha rinunciato (quasi) a tutto per la propria squadra". - Ma non tutti sono così netti. C'è anche spazio per il tenero. Così risponde una tifosa rossonera: "Anche se l'ultrà è uno stile di vita io penso che bisogna iniziare a prendersi responsabilità più grandi e importanti x il nostro futuro che quelle di sostenere una squadra. Certo il MILAN non si discute, ma ciò che può darti la vera felicità non è solo una squadra di calcio ma una famiglia... Lei ti ha detto meno partite, non ti ha detto che non le vedrai +... Magari rinunci a qualche trasferta... ma pensaci bene, comunque il matrimonio è una cosa seria e come tale va affrontato con la testa sulle spalle e bisogna essere sicuri di quello che si fa ... e non farsi mettere in dubbio da una squadra di calcio... In bocca al lupo... e un abbraccio forte a te e alla tua futura consorte!!! SEMPRE FORZA MILAN
Curve a luci rosse
Prostitute all'opera all'Olimpico durante la partita. Sesso da stadio
Per anni è stata solo una leggenda metrorolitana. Poi qualche giornalista si è preso lo scrupolo di verificare, e pare non fosse una balla. Nelle Curve dell'Olimpico, quella della Roma e quella della Lazio, prima durante e dopo la partita nei bagni stazionava un gruppo di prostitute capaci di "distrarre" dalle fatiche del tifo. Eravamo a metà anni '90, la vicenda venne svelata dal Tempo, dettagliata la descrizione dei fatti. Le belle di notte si concedevano (al pomeriggio) nelle toilette femminili, con sconti sulle prestazioni per i capi ultras o per comitive numerose e garrule. Quattro o 5 al massimo, le ragazze non brillavano per fascino se il cronista definì una di loro "una nana maggiorata, elegante come la Nannini a fine concerto". Mistero, invece, sulle tariffe. Gli ultras non la presero bene e pronunciare ancor oggi in curva il nome di quel giornalista è pericoloso. Le indagini della magistratura non portarono a nulla. La vicenda ebbe troppo risalto sui giornali e nelle radio locali perché la polizia potesse sperare di beccare qualcuno con le mani nel sacco.
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