Il ritorno della violenza Attentati al calcio, da Cagliari a Napoli. Con aggressioni, scontri, feriti Un'altra domenica di straordinaria follia. A Cagliari il portiere ospite viene assalito alle spalle e picchiato da un teppista sceso dagli spalti, a Como la curva tenta l'invasione di campo e battaglia con la polizia dopo un gol annullato, a Bergamo l'allenatore del Brescia viene scortato a casa dalla Digos, a Torino cariche della polizia e scontri tra tifoserie prima della stracittadina, a Brindisi sette feriti tra il pubblico nel derby contro il Foggia, in C2. Una giornata di guerriglia preceduta da un lauto antipasto nel sabato sera, le risse in campo e nel sottopassaggio di Roma-Inter col pubblico di casa «indispettito» dall'arbitraggio. Per dovere di cronaca e d'informazione, i programmi tv mandano a ripetizione dichiarazioni dissennate dove giocatori, tecnici e presidenti parlano di arbitri killer, rigori inesistenti, giudizi pilotati. «Sono proprio coloro che dovrebbero difendere questo sport a creare dei problemi in modo che venga affossato - ha detto Gianni Rivera, uno dei pochi che sa usare la testa come i piedi, cioè bene - Sembra che il mondo del calcio si voglia suicidare ma non ha ancora deciso con quale arma farlo». Ancora più dura la presa di posizione di Sergio Campana, presidente dell'Aic, che arriva a proporre una sospensione di sei mesi del campionato. «Siamo molto, molto preoccupati per tutto quanto sta accadendo intorno al calcio in campo, sulle tribune, fuori dagli stadi. E' avvilente constatare come gli attentati più gravi alla credibilità del calcio siano opera dei suoi stessi protagonisti, che evidentemente non si rendono conto di quale pericolosità siano certi loro comportamenti. L'improvvisa recrudescenza della violenza attorno al calcio in tutta Italia è lì impietosamente a dimostrarlo. Se questo è il calcio, attanagliato da una crisi economica senza precedenti e squassato dalla violenza e da ripetuti episodi di inciviltà, forse varrebbe la pena di fermarlo, almeno per sei mesi, per riflettere su quello che sta accadendo e su quello che si dovrebbe veramente fare per evitarlo». |