Ultrà: "Un calcio impossibile. No alle nostre facce in tv"

Scatta la protesta dei tifosi contro il calcio "moderno": "Orari pazzeschi e nessun rispetto per i tifosi: noi non ci stiamo". Parte una raccolta di firme per "diffidare" le pay tv dal riprendere i settori più caldi dello stadio.

In un calcio che ha perso la faccia, la loro hanno deciso di non mettercela. Tantomeno se a riprenderla sono le telecamere delle pay tv. Cresce il malcontento nelle curve italiane per un calcio che, spiegano gli ultras, è sempre più a misura di pay tv e meno di tifosi. Sempre più "moderno", sempre meno legato "ad un valore sociale" e sempre meno lontano dalle sue radici. Ed allora Progetto Ultrà, associazione che si batte per la difesa del calcio e dei tifosi, ha dato il via ad una raccolta di firme nelle curve per opporsi all'utilizzo televisivo delle immagini che le riguardano. Una sorta di diffida virtuale "che però - spiega Carlo Balestri, coordinatore di Progetto Ultrà - si potrebbe trasformare in legale, se troveremo gli appigli giuridici per farlo".

Si parte dalla serie B, spostata in blocco al sabato. Poi toccherà alla A, frammentata tra il sabato e la domenica. Le firme, una volta raccolte, verranno consegnate alla Lega Calcio, sotto le cui finestre milanesi potrebbe svolgersi una grande manifestazione nazionale di tutti gli ultrà italiani. Ma si tratta solo dei primi passi. In futuro, la protesta degli ultras potrebbe sfociare in uno sciopero del tifo e nel lasciare le curve vuote. Insomma "il dodicesimo uomo in campo" ha tutto l'intenzione di far sentire la sua voce: "Daremo fastidio, questo è certo" promette Balestri. "Serve rispetto per i tifosi che, con la loro passione, hanno reso questo sport un fenomeno di massa" recita un volantino degli ultras della curva nord del Brescia, tra i più attivi sul fronte della protesta.

E non si tratta solo di una questione di cuore e di rispetto delle tradizioni. C'è anche un dato che dovrebbe far riflettere chi guida il mondo del calcio: "Dopo 10 anni l'unica nota positiva nei bilancio delle società è l'aumento degli abbonati - dice Balestri - Ecco forse invece di inseguire le chimere delle televisioni, si dovrebbe scommettere di più sulla fedeltà dei tifosi". Loro, quella voce che ogni partita serve per incitare le squadra, hanno deciso di alzarla. Chissà, se i "padroni del calcio" avranno orecchie per ascoltarla o se invece avremo un calcio sempre più asettico, sempre più programmato e sempre meno sudore e passione. Sempre meno calcio, insomma.

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