Ma gli ultrà si
ribellano : Ridateci il calcio vero
Da tempo gli ultrà si sono mobilitati contro i deliri del calcio moderno, simbolizzato dall'odiata pay-tv e dal calcio spezzatino. E tra i biglietti sempre più cari, treni speciali aboliti, inasprimento della normativa anti violenza, per il cd. dodicesimo uomo in campo la vita è sempre più dura. Il malcontento che serpeggia nelle curve è pronto ad esplodere alla prima giornata. E il fronte della rivolta spazia dalla serie A alle categorie minori. Il Progetto Ultrà, organismo che si batte per la difesa della cultura popolare del calcio e i diritti dei tifosi, annuncia una serie di iniziative contro il calcio - business. Nel corso di un incontro, domani mattina, saranno illustrate originali forme di protesta che una coalizione di tifoserie ha intenzione di inscenare negli stadi. Una protesta spiegata dal coordinatore Carlo Balestri : " Lanceremo una campagna che vede coinvolte una parte delle tifoserie, con la speranza che si allarghi a macchia d'olio anche nel resto degli stadi. Sappiamo che altri tifosi manifesteranno in modo spontaneo contro la crisi del calcio e la mancanza di soluzioni adottate dai club. Soluzioni che hanno dimenticato ogni tipo di valore sociale ". Striscioni polemici, coreografie provocatorie (tv cartone da scoppiare) avranno come obiettivo l'eccessiva commercializzazione del calcio. Non sono escluse anche forme più radicali : curve vuote, ingresso a gara iniziata e scioperi del tifo. Le più agitate sono le tifoserie della B, direttamente colpite dallo spostamento del campionato del sabato sera. " Vogliamo far riflettere sulla decisione della Lega - prosegue il responsabile del Progetto Ultrà - che è stata presa senza considerare le esigenze dei tifosi, molti dei quali al sabato lavorano e faranno più fatica a spostarsi. Nelle sere invernali, specie al Nord, ghiaccio e nebbia saranno gli unici spettatori ". In prima linea ci sono anche gli ultrà del Brescia, che qualche giorno fa hanno organizzato un sit-in convocando pure tifosi di altre squadre davanti alla sede della Lega calcio per esprimere il loro dissenso. Al grido "Ridateci la solita domenica", la richiesta di un maggiore coinvolgimento dei tifosi nelle decisioni che li riguardano e un ritorno al calcio di una volta, quando le partite cominciavano tutte alle stessa ora. E alo stesso giorno. " Da sempre ci battiamo contro questo calcio moderno - si legge nel comunicato diffuso dalla Curva Nord di Brescia - che secondo noi non ha alcun rispetto per i veri tifosi, quelli che legati alle vecchie tradizioni, affollano gli stadi. Gli stessi tifosi che, con la loro voce, la loro passione, il loro amore e con tanti sacrifici, hanno reso questo sport un fenomeno di massa ". Da tempo su internet circola un manifesto " No al calcio moderno", con dieci richieste che vanno dal ritorno alla numerazione classica sulla schiena dei giocatori al ripristino della vecchia Coppa Campioni. |