Curve d'Italia

E’ stata una delle grandi protagoniste della scorsa stagione. Parliamo della Curva Nord del Taranto, tornata in auge dopo un periodo difficile dovuto alla crisi calcistica del Taranto che era precipitato in serie D. Prima il ripescaggio in serie C2 e poi la promozione in C1 hanno riportato questa tifoseria in una categoria adeguata al suo potenziale che è straordinario coma lo ha ampiamente dimostrato nella scorsa stagione e in quella in corso, dove lo “Iacovone” è risultato lo stadio più popoloso e caldo stadio della C1/B. pubblico da record, con punte di 15.000 spettatori, quello di Taranto, l’unica città di queste dimensioni a non aver mai fatto la serie A. Un tifo estremamente caloroso, passionale. La curva Nord è popolata da molti gruppi, dal gruppo Zuffa agli Ultras 1977, dal Krazy Group alle Teste Matte. Il loro modo di tifare è artigianale, sembra di fare un salto all’indietro : fumogenate, tamburi, bandiere. La nuova stagione è cominciata alla grande, con le massicce trasferte di Avellino e Ascoli, ma anche Viterbo, Lanciano, Roma, Sassari. Ascoli e Avellino sono stati dei veri e propri esodi che hanno visto gli ultras rossoblu giganteggiare. Era da un po’ di tempo che non si vedevano trasferte con una partecipazione numerica così eccezionale. Insomma la curva Nord è ancora in vetrina. Ed ora si sogna un altro grande salto verso la serie B. sarebbe quella una giusta dimensione per una tifoseria di grande livello che ha una bella reputazione nel mondo ultras per la sua mentalità rigorosamente ortodossa, legata ai principi degli anni ’70. il suo tifo da molti è stato definito all’argentina, forse per la vicinanza al campo dello stadio e la fisionomia un po’ consumata del vecchio Iacovone che ricorda vagamente gli stadi sudamericani. Un tifo spartano nei due piani della curva Nord, grandi bandiere, cascate di carta, un po’ di stendardi. Ma a rendere devastante la curva tarantina è il suo apporto corale nelle partite casalinghe che trasforma la Nord nel dodicesimo uomo in campo. E non a caso lo Iacovone è uno dei più difficili da espugnare. La prima sconfitta, per dire, è arrivata dopo sei partite di fila. Un tifo caldissimo, una media di diecimila spettatori, trasferte oceaniche. La curva Nord il titolo di miglior curva l’anno scorso se lo è meritato tutto. E continua a stupire in tutti i campi della C.

Sempre su Super Tifo, rubrica “opinioni” di Riccardo Girardi, dedicata a “quando la politica entra con forza dentro le curve”.  ..molte curve, direi la maggioranza, hanno fatto la scelta di non consentire al proprio interno militanze politiche “dichiarate” : dunque no a simboli politici, no a cori ispirati a canzoni politicamente connotate, no a manifestazioni che esulino dalla normale attività di supporto alla squadra. Tutto questo, torno a ripetere, è decisamente logico,r rappresenta una scelta coerente e che mette al riparo da eventuali malintesi, problemi, quando non autentiche spaccature interne ala tifoseria. Una annotazione però credo vada fatta. Se andiamo a vedere le curve più monoliticamente schierate – oltrechè al fianco della squadra in questione – anche da un punto di vista politico, certamente vediamo come una forte coesione anche sul secondo fronte finisca per essere rafforzante per il gruppo. Certo negli anni ’70 e ’80 questo concetto era ancora più esasperato. Un Verona – Bologna, per fare un esempio, era una sfida “doppia”, dove oltre alle due squadre e alle due tifoserie, si scontravano – e pure violentemente – contrapposizioni ideologiche totalmente antitetiche. E’ innegabile, anche da parte dei più convinti assertori dell’apoliticità delle curve, che se si sta tutti dalla stessa parte anche in tema di politica, lo spirito d’unione di una curva ne guadagna. In particolare le tifoserie che abbiano vissuto travagli di vario genere (società in crisi o repressione ai massimi livelli), se omogenee anche extra – calcisticamente hanno retto meglio alle intemperie. Via con gli esempi : credo che i laziali e i veronesi se non fossero un blocco così compatto a 360° avrebbero faticato a tenere botta alle campagne di repressione subite. E poi largo a un mare di gruppi le cui squadre che sono precipitate in campionati minori ma che hanno mirabilmente fatto quadrato : Trieste, Ascoli, Catania (tifoserie di matrice destrorsa); Taranto, Samb, Terzana, Pisa (per citare tifoserie storicamente “rosse”). Naturale che condizioni di questo genere si possono fisiologicamente creare soltanto in particolari piazze. Normale che quando si parla di tifoserie dalle simpatie politiche “miste” (il 90 %), è più difficile far leva su questa particolare plusvalenza. Anzi, la tendenza finisce quasi per essere contraria. Sempre più spesso, infatti, assistiamo al crearsi di realtà antagoniste anche all’interno di curve storicamente schierate. Basti pensare ala sorprendente ascesa a Modena del gruppo di destra “sezione”. Qualcosa del genere si era verificato a Ravenna negli anni scorsi col gruppo “Viking”. Tutto questo senza scomodare casi storici, come il ribaltone anni ’90 della Curva Sud romanista (da sinistra a destra) e l’ormai decennale convivenza perugina (oggi pacifica, un tempo per nulla)tra una maggioranza di sinistra e l’importante gruppo della Brigata Ultrà (ex Brigaden).

 

Qualche riflessione sull’ultimo articolo pubblicato. Meglio qualche precisazione sulla tifoseria del Taranto. Il Taranto, si dice che ha avuto una tifoseria storicamente di sinistra. Affermazione che sicuramente corrispondente al vero. Il Collettivo Alkooliko era sicuramente fortemente influenzato da correnti politiche rosse. Correnti politiche che poi naturalmente sono confluite nel Collettivo Curva Nord. Tuttavia l’esperienza del Collettivo ebbe termine con la radiazione, per cui sostenere come fa Girardi,  che il  collante politico ha impedito una disgregazione della Curva, ci appare storicamente impreciso. Oggi poi, come gran per parte delle curve, non si può certamente sostenere che la curva Nord sia una curva politicamente schierata. Non solo per quel discorso di respiro più generale a cui faceva riferimento l’autore (la cosiddetta composizione “mista”), ma anche perché, oramai, la politica non attecchisce più tanto su una fascia di persone giovani. Certo, ancora molti gruppi possono essere caratterizzati da una appartenenza politica ben definita (e la sinistra è prevalente), ma sicuramente il carattere assume un profilo del tutto secondario. La Curva Nord ci appare invece decisamente apolitica. L’ultimo tentativo serio di politicizzazione probabilmente risale all’era Cito. Il “geometra” riuscì sicuramente a fare breccia in molti cuori ultrà. Il suo tentativo però si infranse ben presto in ragione del suo modo di fare completamene alieno da ogni regola…calcistica (l’acquisto dell’Altamura, la famosa squadra “rossoblu ionica”) che isolò anche qualche esponente in vista, riconsegnato poi in gran fretta all’unico Taranto sempre esistito. Questo è ovviamente il nostro parere e la nostra breve ricostruzione.

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