Linea bianca
Edizioni Limina, trimestrale, €. 15,00, pp. 196
Perché un trimestrale di scienza e cultura calcistica? Perché il calcio è ormai quasi soltanto cronaca, cioè presente. Partite e parole che accadono una dietro l’altra. Non c’è il tempo di riflettere né quello di capire.
Noi vogliamo cercare di restituire respiro al calcio. Raccontarlo in tutto quel grande resto che adesso è sconosciuto.
Per esempio, il calcio è l’unica «scienza» moderna in cui manca la descrizione dell’esperienza. Molti ricordano Nereo Rocco, nessuno sa come allenasse, cosa dicesse ai giocatori, come materialmente gestisse lo spogliatoio. Noi ce lo siamo fatti raccontare da Trapattoni che per dieci anni ha giocato sotto la sua guida. Viene fuori una storia mai letta, a cui tutti i seguaci del calcio possono finalmente attingere. Per esempio, è chiaro che il calcio sta cambiando. Le squadre hanno per la prima volta almeno quattro giocatori portati all’attacco. Il Milan a sua volta rappresenta un caso unico nella storia del calcio in Italia per quanto è offensivo. Nessuno si è però chiesto perché si è arrivati a questo né tantomeno dove questo ci porterà. Come cambierà il modo di giocare.
Non è un’operazione semplice. A tentarlo siamo un pugno di professionisti molto selezionati che hanno sempre sognato uno sport diverso e un diverso modo di raccontarlo. Speriamo con forza di riuscirci. Per questo contiamo su di noi e, molto, anche sull’aiuto degli altri. Ma essendo uno sport, è già parecchio divertente provarci.
Linea bianca significa questo: spiegare, riflettere, raccontare. Attraversare a passo d’uomo un pianeta che vive correndosi addosso, solo nel presente. Con precisione scientifica, con scrupolo, con passo cronistico ma specialistico. Noi cominciamo dove il calcio della domenica finisce. Noi arriviamo dove le tante trasmissioni sportive non hanno tempo e modo per arrivare. In un certo senso, noi siamo il terminale naturale di quelle trasmissioni. Siamo l’ultima meta, la vera spiegazione. Vogliamo fare storia e didattica. Scienza e letteratura. Perciò abbiamo diviso in due parti la rivista:
– Nella prima parte una specie di Focus. L’approfondimento tecnico, il chiarimento, il divertimento per quelli che nel calcio operano (36 mila allenatori, 28 mila arbitri, due milioni e mezzo di tesserati) e per quelli che comunque vogliono avere un’informazione estremamente specialistica e sono tanti, oggi, i tifosi competenti che pretendono questo.
– Nella seconda parte, il gusto della monografia d’autore. Del piacere di leggere calcio. Il meglio del meglio, il di più che nessuna stampa sportiva oggi ha tempo, voglia e forse anche capacità di dare.
In ogni numero regaleremo ai nostri lettori un saggio importante di controinformazione. Un allegato speciale che dirà, in modo approfondito, quello che la stampa e la comunicazione «ufficiali» non hanno voluto o potuto dire.
Direttore responsabile: Mario Sconcerti; Redattori:
Tommaso Pellizzari e Massimo Perrone; Fondatori:
Luigi Bolognini, Antonio Dipollina, Gianluca Gasparini, Enrico Mattesini, Darwin Pastorin, Giuliano Pavone, Tommaso Pellizzari, Massimo Perrone, Andrea Scanzi, Mario Sconcerti; Collaboratori:
Luca Bagetto, Roberto Beccantini, Maurizio Crosetti, Gian Luca Favetto, Cesare Fiumi, Gigi Garanzini, Luigi Garlando, Antonio Maglie, Giancarlo Padovan, Mauro Raimondi, Ivan Zazzaroni.
In questo numero:
Prima parte
Editoriale di Mario Sconcerti: Il calcio dell’8 settembre
Ivan Zazzaroni: Gli schemi di domani. Come si evolvono la tecnica e la tattica
Massimo Perrone: 25 anni di moduli
Intervista a Luigi Del Neri: Come si inventa un modulo
Giancarlo Padovan: Il tecnico delle donne. Come si allena una squadra di calcio femminile
In bianco e nero: Trapattoni racconta Rocco
Massimo Basile: Il racconto dell’intervallo: tre allenatori italiani spiegano come si gestisce la pausa tra primo e secondo tempo
Ottavio Bianchi: Le mie soluzioni dei grandi dilemmi della storia del calcio
L’inchiesta: Juve, Milan e Inter: 10 anni di mercato a confronto di Roberto Beccantini
Intervallo: il calcio più lo si prende sul serio e più fa ridere. Antonio Dipollina ne chiacchiera con Gianni Mura
Seconda parte (monografia dedicata alla figura del portiere)
Piazzamento (Teoria)
Luca Bagetto: Il portiere non c’è
Giorgio Bressa: L’esibizionista passivo
Gian Luca Favetto: In porta, là dove il tempo finisce
Tuffi (Pratica)
Maurizio Crosetti: Ma che tipi, questi portieri
Gigi Garanzini: Gran portiere. Anzi, grosso
Andrea Scanzi: Dasaev, quello del gol di Van Basten
Gianluca Gasparini: Paperissima
Luigi Bolognini: Secondo loro
Luca Caioli: Monologo di un redivivo
Rinvii (Memoria)
Darwin Pastorin: L’olandese volato via
Gabriella Greison: Il Giaguaro amico
Il Monumento. Visto tre Monumenti. (Dino Zoff raccontato da Giovanni Arpino, Vladimiro Caminiti e Mario Soldati)
Cesare Fiumi: L’uomo delle porte accanto
Mauro Raimondi: La tela del Ragno (Nero)
Giorgio Porrà: Tutti i miei portieri (compagni e avversari)
Uscite (Fantasia)
Roberto Perrone: Un portiere di notte
Giuliano Pavone: In porta ci va il più piccolo.
Luigi Garlando: Dialogo tra Gigi Buffon e un casellante
OMAGGIO CON IL PRIMO NUMERO: Antonio Maglie – Doping amministrativo: che altro? I bilanci delle 4 grandi (Juventus, Inter, Roma, Milan).
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