Se mi mandi in tribuna, godo
di Ezio Vendrame, ed. Biblioteca dell’Immagine, 2002, € 11,00
"Ha tutte le carte in regola per essere un artista, ha un carattere melanconico, beve come un irlandese, se incontra un disperato non chiede spiegazioni, divide la sua cena con pittori ciechi, musicisti sordi, giocatori sfortunati, scrittori
monchi".
Pochi ricorderanno Ezio Vendrame, giocatore degli anni 70 e 80. Non divenne particolarmente famoso, anche se giocò in serie A, nel Vicenza e nel Napoli. Ma Ezio Vendrame è un personaggio, prima ancora che un calciatore, che va assolutamente conosciuto. Spirito libero ed anarchico (ci confessa, nel suo libro, di non avere mai votato, "Uscivo di casa per andare a votare, ma non trovavo mai la strada!"), giocatore ribelle ed irrequieto, Ezio Vendrame è passato come una meteora, una stranissima meteora nella storia del calcio nostrano. Definito il Kempes italiano da Giampiero Boniperti (che peraltro si prende del suo: "Allora Boniperti, oggi Bettega, l’immagine dell’arroganza truccata da perbenismo"), Vendrame non fa nulla, assolutamente nulla per compiacere il lettore, per farselo amico, così come quando era sul campo di calcio non faceva nulla per ingraziarsi allenatori, presidenti, pubblico, giornalisti. Ma il risultato, in queste decine di piccoli pezzi che compongono il libro, è affascinante. A volte divertente, a volte volgare, a volte amaro, a volte dolce e triste (bellissimi i pezzi che parlano, con pudore e quasi paura, della sua strana amicizia con il poeta e cantautore livornese Piero Ciampi), il libro di Vendrame va via veloce e rapido. Ezio Vendrame, oltre a passare serate in osteria, oltre a scrivere bellissime poesie radunate in tre raccolte (sarà un caso, ma è nato nello stesso paese in cui nacque Pierpaolo Pisolini), oggi allena i ragazzini e non poteva essere altrimenti, perché, come dice lui stesso, "soltanto i giovani potevano ancora tenermi legato a quello che resta di questo scoppiato mondo del calcio perché, a differenza dei grandi, se tu non li freghi, loro non ti fregano mai!".
Un libro strano, ma bellissimo, che vi consigliamo.
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