Tranquilli: oggi non vi picchiamo
di Gabriele Viganò, 32 pag. € 1,03
Non siamo mai stati una vera nazione, come dizionario storico intende, e che il nostro passato sia pieno di campanili, Comuni e Ducati lo si sta riscoprendo un po' ovunque: politica e sport soprattutto. E' infatti allo stadio che i cori più beceri e razzisti vengono fuori ("Parma mille colori, Napule mille culera") e bisogna dire che nessuna squadra è esclusa dal contorno di tanta velenosa idiozia. Questo libretto della serie 'Millelire', se non avete avuto la fortuna di vedere gli originali sui muri delle varie città, ne raccoglie la gran parte, testimonianza lampante, a volte, di ottima fantasia impiegata al peggio. A volte, frasi come quelle che gli juventini ci hanno dedicato "In campo due negri e due zingari, in curva i vermi del centro sociale... rossoneri razza da sterminare" (e viceversa, naturalmente) non possono che inorgoglire chi non considera come colpe l'essere neri, zingari o di sinistra; però se lo leggete di fila, 'sto libretto vi gonfia il cuore di amarezza. Non tutto è marcio, alcuni slogan sono carini (gli juventini freschi di Coppa Intercontinentale ai cugini torinisti durante un derby dell'86: "Urlate più forte che da Tokyo non vi si sente!") ma l'odio che trasuda da queste pagine è forte, e dà da pensare se mai riusciremo a metterci fine. A consolazione, mi viene in mente quello che scrissero sul muro di cinta di un cimitero alcuni napoletani dopo il festeggiamento per il loro primo scudetto: 'Che ve site persi!'. Ed il giorno dopo qualcun altro aveva risposto con un 'E tu che ne sai?'.
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