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In un libro le barzellette su Totti. Il romanista rivela: «Mi sono divertito anch’io a leggere le battute»

Ascolta le barzellette raccontate da Francesco Totti

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Cominciarono a circolare dopo la fine del campionato vinto dalla Roma nel 2001. Probabilmente le prime furono ideate da qualche tifoso laziale che mal digeriva di dover cedere lo scudetto proprio agli odiati «cugini». Le barzellette su Francesco Totti sono nate così, come una sorta di tradizione orale che ben presto ha superato in produzione e diffusione quelle sui carabinieri o su Pierino, anche grazie alla velocità di Internet e degli SMS. In breve sono diventate così numerose che lo stesso giocatore, dimostrandosi persona notevolmente intelligente e spiritosa - spesso più degli autori delle storielle sul suo conto, per lo più ripetitive - ha deciso di farne una raccolta. 
Ecco come è nato il libro intitolato «Tutte le barzellette su Totti raccolte da me» (biblioteca umoristica Mondadori, 109 pagine), presentato al Maurizio Costanzo Show , e i cui proventi saranno devoluti all’Unicef, organizzazione umanitaria della quale il capitano romanista è ambasciatore in Italia, ed al servizio di telesoccorso del Comune di Roma. 
«Quando mi hanno parlato per la prima volta di questa raccolta, ho fatto finta di non aver capito - scrive nelle prefazione Totti - Poi ho pensato che mi sarei divertito anche io a rileggere le battute imperniate su di me. Ma agli amici non ho voluto dare soddisfazione, leggevo senza tradire nè rabbia nè divertimento». 
Prendendo spunto da qualche «scivolone» linguistico, le barzellette sono divenute il modo per dare di Totti (al quale spesso la fidanzata «letterina» fa da spalla) una immagine che sta a metà tra l’ignorante senza rimedio («i tre anni più duri per Totti? Quelli della prima elementare») ed una specie di Bertoldo baciato dalla fortuna che gli ha concesso un grande talento calcistico ma per il resto poco sale in zucca (Totti per finire un puzzle impiega quattro mesi. Poi gira la scatola e legge «dai due ai tre anni». «Ahò - commenta - ma allora sò un genio!»). 
Autorizzando la pubblicazione di questa raccolta, sottolinea il suo amico Maurizio Costanzo nella prefazione, il campione smentisce invece la leggenda metropolitana secondo la quale sarebbe un pò risentito per le tante prese in giro. Lui è invece un «portatore sano» di popolarità, perchè le barzellette non hanno mai per protagonisti calciatori mediocri o attori ’sfigatì. «Francesco è una persona vera - scrive il sindaco della capitale Walter Veltroni - carica di umanità. Questo libro lo ha voluto e promosso con il sorriso sulle labbra e con la generosità di chi sa di essere un campione, ma non dimentica di essere un uomo».

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