Divertenti manualetti dei Fratelli Frilli: "Quelli che la beneamata" e "Quelli che il diavolo". "Bauscia" contro "cacciaviti": non solo derby sotto il duomo
"Bauscia" contro
"cacciaviti", Mazzola contro Rivera, nerazzurri contro
rossoneri; insomma, per chi di calcio sa poco o nulla, stiamo parlando
di Milan e Internazionale. Sono due divertissement, "Quelli che la
beneamata" e "Quelli che il diavolo" - Fratelli Frilli
Editori 2003, euro 6,50 pag 91 - due paphlet, che in poche pagine
riassumono glorie e sfortune di due club calcistici tra i più noti ed
amati del calcio nostrano. Manualetti capaci di delineare e raffigurare
con fedeltà l'universo del tifoso, per così dire,
"simpatizzante". Una categoria sociale quella del
"simpatizzante", troppo intellettuale per confondersi con
l'ultrà, ma sotto sotto, altrettanto appassionato e partigiano. Il
simpatizzante, infatti, non è il "militante". Non va in
trasferta, non prepara gli striscioni ed i cori per la domenica, non
organizza le contestazioni; né scende in strada se la squadra vince lo
scudetto. E' un tifoso discreto, sa bene quali sono le priorità della
vita e sa dare il giusto peso alle sconfitte ed alle delusioni che
arrivano dalla propria squadra del cuore. Eppure, di tanto in tanto, la
fede calcistica gli esplode in tutta la sua virulenza. Generalmente
accade quando un proprio congiunto, magari il figlio, tradisce la fede
paterna. «Sandrino era il tuo primo figlio. Desiderato. Fortissimamente
voluto. Gli avevi fatto incorniciare l'autografo di Mazzola, la foto
della squadra dell'ultimo scudetto, e la raccolta dei tuoi abbonamenti
dal '63 ad oggi. Tutto, gli avevi dato tutto…E poi: l'orrore».
Insomma, per farla breve, il Sandrino, allevato secondo i buoni e sani
princìpi interisti, diventa un milanista. Brutti colpi che la vita non
risparmia. |