La donna ideale
Storie fascino e fantasie delle donne tifose d'Italia
di Stefania Campanella, Roma Europa edizioni, pp. 102, prezzo €. 12,00
E tu, che tifosa sei?
In un articolo pubblicato su IO DONNA il 10 giugno, Beppe Severgnini divide le donne tifose in
ecumeniche, moraliste, geopolitiche... In realtà, è proprio lui il primo a segnalare una mancata
letteratura sulle donne e il pallone. Attendendo che scopra il mio libro, prendo la palla al balzo
per pubblicare la classificazione delle donne tifose contenuta ne La donna ideale:
Il tifo femminile è dunque un fenomeno molto più complicato, all’interno del quale occorre distinguere tante altre categorie, che convivono vicino a quella delle tifose-fan:
- le tifose-meteora:
per niente informate di calcio, ma che una volta ogni quattro anni, quindi solo ai Mondiali, si lasciano coinvolgere dalla Nazionale. Per un mese circa, anche loro sanno esattamente quando giocherà l’Italia e si organizzano la vita in modo da non perdersi neanche un minuto di partita. Infatti, quando gioca l’Italia tutta l’Italia si ferma. È in quei momenti che ti affacci dalla finestra e la totale assenza di umanità ti fa sentire subito magicamente insieme a milioni di persone, che stanno aspettando come te e con te solo il fischio d’inizio.
Concludendo sulle tifose-meteora, nessuna di loro ha ancora capito cosa sia il fuorigioco, ma soffrono e gioiscono sinceramente per le sorti della Nazionale. Finiti i mondiali, le tifose-meteora si ritirano.
- le semitifose:
solitamente donne chiacchierone o spiritose, che non vanno mai allo stadio, ma si dichiarano di una piuttosto che di un’altra squadra. Sono fastidiose solo quando si mettono a far finta di capire davvero qualcosa di calcio; sono quelle che se vedono una partita fanno le corna verso il televisore quando è inquadrata la squadra avversaria.
- le donne veramente tifose:
l’unica categoria degna di rispetto calcistico. È facile riconoscerle, perché nel cuore hanno una sola squadra, che seguono allo stadio o dove capita; sono quelle che non si vedono in giro durante le partite. Sono numerose sugli spalti degli stadi, senza cerchietti alla Totti, ma solo con la paura di perdere un incontro, una stagione, un’eliminatoria. Sono le donne che vivono il calcio minuto per minuto e che arricchiscono il tifo con una grande, viscerale, travolgente passione.
Poi, se i giocatori sono anche belli, tanto meglio.
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