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Cras Taranto

Campione d'Italia

 

Le immagini degli ultimi secondi e della festa rossoblu

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L'intervista alla spagnola Anula

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Taranto, e dopo lo scudetto, ecco la Supercoppa
Tris storico delle rossoblù. Smith è la rivelazione

Mentre a San Benedetto del Tronto il Taranto inscena la protesta (contro l'assenza della società), al Tursport la capitana della Levoni alza la Supercoppa. L'infaticabile Betta Moro dedica il trofeo al padre, che s'è ormai rassegnato all'idea che Bettina sia diventata una tarantina. È una storia d'amore, quella che il Cras ha costruito in sei mesi. 5 aprile, Venezia. Qui Taranto vince la prima Coppa Italia, giocando d'azzardo con la Comense. 8 maggio, Como. Qui Taranto cala un 3-2 strappalacrime, che vale il primo scudetto. Infine, ieri, 5 ottobre, al Tursport. Qui Taranto impone al Como il 3-0 che vale la prima Supercoppa, e soprattutto il tris storico, che sinora mai nessuno s'era guadagnato tra le donne del basket. Quelle rossoblù emozionano Taranto. 
Il successo di ieri è uno schiaffo al calcio, ma è anche una mano tesa ai giocatori di Brini, che a San Benedetto hanno difeso la dignità (sportiva) della città. Taranto, ieri, ha ancora provato l'ebrezza del basket, scandita dai colpi di Moro, Anula, Fazio, Bullett, Smith. E dalle urla che provenivano dalla panchina, con Boaria, Correnti, Montagna, Franchetti, Albertazzi. Dinanzi al box crassino, il messinese Nino Molino ha impartito una teoria semplice ma ficcante. Il coach, a fine gara, ha abbracciato sua moglie Giovanna. «Sono felice - ha commentato l'allenatore - perché stasera ci siamo guadagnati un'altra vittoria prestigiosa». In mezzo anno, Taranto ha vinto tutto quello c'era da vincere in Italia. «Il segreto? Lo spogliatoio compatto. Qui, vanno e vengono cestiste, ma lo spirito familiare resta. Il merito è di tutti». Il coach ammette che la Comense è incompleta, ma sottolinea il carattere della sua squadra, rimasta impassibile dinanzi all'orgoglio lombardo. Solo nel finale, quando la Comense s'è avvicinata a -1, Taranto ha mostrato qualche crepa. «Pensavamo che la partita fosse chiusa, ma credo sia normale nello sport. Alla fine, la vittoria è giusta. Anche se il -1 ci sta stretto». Il coach, dopo la Supercoppa, pensa al campionato. Sabato a Chieti, ricomincia l'avventura. «Se la squadra da battere è Taranto? Sì, ma assieme a molte altre. Sarà dura... ». Nel frattempo i tifosi cingono la squadra. Oltre a Betta, chi non trova respiro è Tangela Smith. L'americana, con soli tre giorni di allenamento, ha già colpito al cuore del tifo. La sua è stata una prova egregia, che le ha fatto guadagnare il titolo di Mvp della Supercoppa. «Avete visto che acquisto?». Il presidente D'Antona è contento. Assieme a lui c'è il suo vice Basile. Una coppia vincente, che non si sente appagata. «A Taranto vogliamo dare altri regali!». 

E il Tursport «sogna» ancora
Duemila spettatori accompagnano le donne di Molino verso la vittoria sul Como. Già pronti due pullman per la «prima» di campionato a Chieti

«Una squadra stellare per continuare a sognare». La nuova Levoni torna a vincere sul parquet di casa. Alla fine della partita contro il Como, Betta Moro, capitana della squadra, corre lungo il perimetro del campo tenendo stretta tra le mani l'enorme Supercoppa. E' così che il Tursport si rianima nella prima domenica d'ottobre. C'è il solito pienone. Almeno 2000 tifosi per sostenere le 10 ragazze dell'ex Cras. Ci sono, immancabili, gli ultrà. I 50 «incrassati» tornano tra gli spalti per il quarto anno consecutivo, più appassionati che mai. Hanno indosso la t-shirt blu della Yomo e in vita la sciarpa coi colori del Taranto. Varcano il Palazzetto con una manciata di novità. Anche se molte sorprese resteranno nascoste fino alla trasferta a Chieti, domenica 11. Quando da Taranto si muoveranno almeno due pullman. Intanto, per la Supercoppa, i tifosi si sono portati dietro i vecchi striscioni: scaramanzia e tradizione. Anche se tra gli slogan campeggiano le primizie. Una per tutte: «L'Italia s'inchina davanti alla squadra regina». Con quest'inno il Palazzetto comincia a tremare quando ha inizio la sfida. Lo contornano i colori del Taranto. Gli sta sopra un altro striscione che raffigura lo Scudetto. Più a lato: «A volte ritornano». Riprende infatti a giocare la nuova Levoni con la grinta del vecchio Cras. Intanto, scrosciano fragorosi gli applausi. Gli ultrà si sono moltiplicati. Adesso tutti i tifosi del Palazzetto seguono a ritmo il battito delle loro mani. E' anche grazie a loro che la nuova Levoni è subito pronta per partire, regalando il primo canestro dopo appena qualche minuto di gioco. Mentre Rai Sport Satellite riprende in diretta tutta la partita. E ferma la telecamera sui tifosi del Cras. Il primo quarto si chiude 20-15. La Levoni sta sopra le sue avversarie di 5 punti. E i tifosi dimostrano tutta la loro approvazione urlando: «Vi vogliamo così». Troneggiano gli stendardi ufficiali della Federazione italiana pallacanestro, la Fip. Il primo, in blu, rappresenta la vittoria dello Scudetto, il secondo, in bianco, simboleggia la Coppa Italia. Resteranno per sempre al Tursport. Il primo tempo si chiude 38-34 per il Taranto. Anche grazie a Tangela Smith, il nuovo orgoglio della Levoni, che esordisce alla grande. Canestri e bellezza affascinano subito la tifoseria rossoblù. Tant'è che a fine match la giocatrice-modella di Chicago risulta la migliore in campo. La vittoria sembra subito in pugno. E i tifosi cantano tutti insieme: «Vi vogliamo così». Poi, riprende il vasto repertorio di inni rossoblù. Nessun richiamo alla Levoni, almeno in questa prima partita di «rodaggio» per i cori della pallacanestro. Ma non è il nome che fa la differenza. Il Taranto basket è sempre lo stesso. E batte il Como anche stavolta.

PRESENTATA LA LEVONI TARANTO. SI FA SUL SERIO

Sarà Levoni il nuovo main sponsor

A Taranto i salumi Levoni sono in vendita presso la Salumeria Torio in via Mazzini ang. via Pisanelli

'E' stato uno degli anni piu' belli della mia vita, ma non possiamo fermarci al passato. Dobbiamo guardare al futuro e ci attende la cosa piu' difficile: confermarci ad alti livelli''. Mino D'Antona ha esordito cosi' nella cornice del Gabbiano Hotel, sulla litoranea salentina (luogo scelto per scaramanzia, e' lo stesso dell'anno scorso che ha portato fortuna), alla presentazione ufficiale del suo Cras Basket Taranto. Anzi no, d'ora in poi si chiamera' Levoni Taranto, perche' finalmente la gloriosa societa' cestistica tarantina, che detiene scudetto e Coppa Italia, ha finalmente un main-sponsor, che sara' accompagnato da tre co-sponsor.
D'Antona ha rivangato per qualche attimo il recente, difficile passato seguito alla conquista di scudetto e Coppa Italia. ''Passo doloroso - ha detto - quello di rinunciare all'Eurolega, ma non volevamo farla senza esserne protagonisti. Nel frattempo abbiamo lavorato per allestire una squadra competitiva, sappiamo che da domani saremo la formazione da battere e questo ci inorgoglisce''.
Rilassato e fiducioso il coach Nino Molino, ormai definito scherzosamente nell'ambiente cestistico locale ''il Vate dello Stretto'' per le sue origini messinesi.
''Ogni volta che allestiamo la squadra ci guardano in modo strano perche' magari prendiamo giocatrici in declino o che sono retrocesse, e invece poi i fatti ci danno ragione. Questa squadra non e' niente male, sono felice di allenarla. Bullett arrivera' il 5 settembre, la seconda americana la conoscete a tempo debito. Partiamo con grande umilta'. Sappiamo che le regine del momento sono altre squadre, che con il nuovo regolamento sara' piu' difficile conquistare la seconda parte della stagione, ma noi difenderemo con i denti quello che abbiamo vinto''.
Dopo gli auguri di rito, anche con un pizzico di battute scaramantiche, da parte del presidente provinciale del Coni, Salvatore Graniglia, e del presidente della Fip jonica, Giuseppe Sportelli, e' giunto il momento degli sponsor. Giorgio Levoni non ha nascosto che ''D'Antona ci ha tirato un po' per i capelli mentre eravamo in ferie'' ma alla fine e' stato detto di si' perche' l'azienda vuole essere ancor piu' legata al territorio. ''La societa' ci e' piaciuta, e' seria e usa il buon senso - ha aggiunto Levoni. Chissa' che l'anno prossimo non ci rivediamo per disputare l'Eurolega''.

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