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I "bravi ragazzi" del calcio tarantino
Ieri mattina la cerimonia di premiazione al Salone degli Specchi. Premiati dieci calciatori, due calciatrici e due arbitri per il loro alto profitto in campo e a scuola. Presenti i vertici della Figc pugliese

Non possiamo abbandonare il gioco del calcio al suo destino, come se fosse moneta fuori corso. Non bisogna mai abbandonare e, quindi, perdere il coraggio di ricominciare, ricostruire con tenacia, rinnovare. E' un imperativo categorico di memoria kantiana, rispettando il quale possiamo scommettere e giocarci tutto sui ragazzi. E' condivisibile quanto scritto giorno fa sul nostro giornale: «Ecco perché il calcio ha ancora una ragione di esistere: perché ci sono i ragazzi che sorridono, che si divertono, che corrono dietro ad un pallone. Che sognano di diventare calciatori veri e uomini».
Ed è proprio dalla "green-line", sulla quale fondiamo le nostre speranze per la rinascita del calcio nazionale, che ha preso l'avvio il progetto "Borse di studio" da assegnare a giovani calciatori, calciatrici ed arbitri, per aver raggiunto prestigiosi risultati nel gioco del calcio e nello studio. 
La redazione sportiva del “Corriere”, con l'attiva partecipazione organizzativa del nostro collaboratore Carlo Di Santo, finanziata da "Progetto Taranto" facente capo a Raffaele Leone unitamente ad un gruppo di sportivi e "Tifo è amicizia 1991" la cui presidenza è affidata ad Antonio Fullone, ieri mattina, nell'arabescato "Salone degli Specchi" ha trovato la sua più felice conclusione, premiando calciatrici, calciatori ed arbitri delle categorie Allievi e Giovanissimi Regionali, con buoni da spendere in cancelleria presso la Libreria Dickens di via Mezzetti, il cui titolare ha aggiunto un personale regalo a tutti i premiati, una copia del libro “Lettera ad un adolescente” dello psichiatra Vittorino Andreoli.
Molte le illustri presenze. L'on. Michele Tucci, vice sindaco di Taranto e padrone di casa, nella sua rapida apparizione, ampiamente giustificata per i molteplici impegni, ha sottolineato la bontà e la validità dell'iniziativa, confermando, tra l'altro, che nel suo mandato politico ha precedenza assoluta la buona formazione dei giovani perché siano pronti e tetragoni ad entrare nel mondo del lavoro, dello sport e delle altre molteplici attività sociali. 
Molto interesse hanno suscitato gli interventi dei massimi quadri della Figc pugliese, responsabili del Settore Giovanile e Scolastico, Sezione Arbitri, Lega nazionale dilettanti. I tre massimi esponenti (premiati con una targa ricordo con tutti gli intervenuti), Manlio Incardona, Franco Biscozzi, Matteo Solimando, hanno, tutti in sintonia, espresso lodevoli giudizi per l'iniziativa assunta dal Comitato Organizzatore tarantino, ricoscendogli, soprattutto, il merito della primogenitura di un innovativa cerimonia premiale tendente ad evidenziare le innate capacità dei giovani che gli consentono di emergere, non solo nello sport, ma soprattutto nel profitto scolastico. 
«E' questo il più idoneo dei metodi educativi per costruire gli uomni del domani», è stato l'unanime commento dei convenuti ospiti, riferendosi alla brillante iniziativa del Comitato Organizzatore. 
Visibilmente soddisfatto, dal tavolo della presidenza, il vice direttore del nostro giornale, Antonio Biella, ha dichiarato che per attuare un qualsiasi progetto che incida in modo determinate sulla migliore formazione degli adolescenti, deve partire dal cuore. E in questo progetto giovani il nostro collaboratore Carlo Di Santo ci ha messo proprio il cuore. 
Gli interventi di Raffaele Leone per "Progetto Taranto" e Antonio Fullone per “Tifo è amicizia 1991" si sono sintonizzati sulla stessa lunghezza d'onda nel sostenere quale principio fondamentale per ripristinare il calcio romantico, in grado di far lievitare la passione e, soprattutto, far lievitare l'aggregazione festosa all'ombra del campanile, è necessario ricominciare dai giovani. Anche dai capannelli, spontaneamente formatisi negli intervalli informali della cerimonia e tra i vari commenti di Giuseppe Candreva del Miur Servizi Amministrativi, Giuseppe Imperio del Coni Provinciale, Adolfo Giacco e Roberto Tundo della Sezione tarantina Aia, Vincenzo Stanzione, presidente del Taranto Calcio, il presidente del comitato tarantino Figc Antonio Rizzi, Gaetano Romanazzi consigliere regionale Figc, l'elegantissima Sabrina De Rose, responsabile tecnico attività di base del comitato provinciale, sono emerse lusinghiere considerazioni sulle finalità della manifestazione. 
Una gradevole sospresa è affiorata dal modo di condurre, per quasi un'ora, l'intera cerimonia di premiazione del nostro collaboratore Carlo Di Santo. Ha persino armonizzato enunciazioni colte, traendo dall'antico brocardo riportato nella X Satira del poeta latino Giovenale, e tutt'ora, ad oltre duemila anni di distanza, ancor valida: "Mens sana in corpore sano". La sanità dell'anima e del corpo è, in definitiva, un principio di vita cui tutti i giovani dovrebbero aspirare. Ma i veri protagonisti silenziosi sono stati i genitori, gli istruttori ed i dirigenti di società, ma soprattutto loro: i giovani.

 

Il futuro del calcio sono questi giovani

Premiati. Perché sanno dribblare, parare, segnare, difendere, fischiare. Ma pure per un buon voto in pagella. Premiati: perché forse saranno buoni calciatori o buoni arbitri, perché sicuramente stanno diventando bravi uomini. Un salone, tanti specchi, tanti sorrisi. E tanta gente che vuol dare qualcosa al pallone. Disintossicarlo, depurarlo dai troppo veleni, dalle tante distorsioni. Abbiamo sequestrato il pallone per affidarlo a chi sta crescendo e sente dentro di sè la forza di cambiare il mondo. Sapendo di poterlo fare.
Bello vedere i giovani sorridere. E' come raccogliere una scommessa da ciascuno di loro. Borse di studio, si chiamano. Incentivi: premi da investire in cancelleria. Per non fermarsi, per studiare ancora. Per non abbassare la guardia: studiare e dribblare, un'altra volta. E' la via più bella del calcio: cercare il gol senza dimenticarsi la storia, parare non accantonando la geografia. A scuola, prima. E poi gli zaini come pali e il pallone per giocare. Vita da ragazzi, protagonisti futuri di un calcio che ha bisogno di loro, del loro animo candido, del loro spirito. Che ha bisogno di una ventata di nuovo.
Era naturale che un'idea del genere nascesse dal cuore di un nonno: il nostro Carlo Di Santo segue il calcio dei più piccoli con straordinaria sensibilità. E ha trovato per strada buoni compagni di viaggio: il “Corriere”, il club “Tifo è Amicizia”, i promotori di “Progetto Taranto”. Avanti insieme, perchè lo spirito è nobile, perchè il calcio lo intendiamo così. E abbiamo scoperto di non essere soli: c'erano i vertici del calcio regionale, c'erano i rappresentanti delle società tarantine. Gente che si alza le maniche e lavora nell'ombra per tirare fuori i calciatori del futuro. E che non trascura gli uomini. Più che un premio è un massaggio: lo abbiamo lanciato con grande piacere, coinvolti dall'entusiasmo di chi è partito e di chi ci ha affiancato. E' stato raccolto. Tra quegli specchi, tra quei sorrisi, abbiamo visto il futuro. E' stato bello vedere i ragazzi felici di essere premiati. Perché sono bravi. Bravi con il pallone, bravi tra i banchi. Bravi, semplicemente. di Fulvio Paglialunga

La presentazione dell'iniziativa

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